27.9.04

Satellite di Modena a Trabanelli


Exploit per Luca Trabanelli: brillante vittoria nel torneo satellite di Modena disputatosi l'ultima domenica di settembre, con 33 partecipanti.
In Finale si impone su Guerra per una rete a 0.
Zona Tiro

Lutto per la FISCT

di Gianluca Carpanese


Quello che è accaduto la sera di sabato 25 settembre mi ha profondamente scosso. Durante la fase a squadre del torneo nazionale di Latina “Memorial Umberto Bossoli” (uno dei primissimi subbuteisti pontini, deceduto nel 1996 durante una battuta di pesca amatoriale) il nostro Pasquale (nella foto a sinistra) scappa via di corsa dopo il primo tempo della semifinale Latina S.C. – CCT Roma dicendo che aveva un appuntamento con degli amici. Erano circa le 19,15 e lui, sorridente ci saluta: “ Ciao ragazzi, ci vediamo domani!”. Sono state le sue ultime parole che abbiamo sentito. Una piroetta inverosimile, l’auto che finisce la sua corsa su un albero maledetto, proprio con lo sportello del lato guida, una dinamica ancora inspiegabile. Poco più tardi ho ricevuto la telefonata di Paolo Bartolomeo che mi informava della disgrazia e, ancora sotto shock, siamo accorsi a cercarlo dapprima sul luogo del misfatto, poi all’ospedale, infine a casa sua, dove giaceva sdraiato, immobile. E’ morto con indosso la maglia della sua squadra, il suo amatissimo Latina Subbuteo Club e questo mi reca ancor più sconforto. Eravamo molto in confidenza, con lui si condivideva di tutto, si scherzava molto. Ogni volta che ci incontravamo nel garage di casa mia per allenarci portava sempre una ventata di allegria. L’ultima volta che venne fu mercoledì scorso, per farci un paio di partite prima del torneo, e mi confidò che pensava di cambiare lavoro in modo da avere anche più tempo per giocare a subbuteo. Abbiamo vinto insieme l’ultima serie C a Foggia, rilanciando così, dopo un lungo declino, il nostro club nell’élite del calcio da tavolo italiano.
Ultimamente aveva realizzato un suo sogno: la moto, una Suzuky Bandit 600 di cui andava fiero, offrendoci per l’occasione una buona bottiglia di vino durante una delle cene che il club ogni tanto organizzava, ma noi eravamo preoccupati per lui, manifestandogli la pericolosità della moto stessa. Invece il destino, beffardo, ce l’ha portato via in altro modo.
Potrei parlare di lui per ore, rivelando un’infinità di aneddoti, ma mi limito a ricordare solo cosa mi rispondeva puntualmente ogni volta che gli telefonavo, chiedendogli di venire a giocare da me: “ va bene Carpa, a che ora?” Hai lasciato un vuoto incolmabile nei nostri cuori e nulla potrà essere come prima senza di te. Ci mancherà il tuo dolce sorriso. Ti abbiamo voluto bene e sempre te ne vorremo.
Addio Pasquale...

26.9.04

Memorial Bossoli Latina: risultati a squadre.

I risultati del torneo di Latina che ha visto prevalere il CCT Roma nel derby contro i Black Rose della capitale.
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21.9.04

Altri allori: ITALIA stupenda realta'!

Nella categoria veterans vittoria con rete all'ultimo secondo di Renzo Frignani sull'olandese Renè Bolte. 4 a 3 lo score finale.
Ancora un titolo per l'Italia nella categoria U19 con Daniele Bertelli che travolge per 7-1 il belga Arnoud Nullens. Semifinale per Stefano Buono, superato 1-2 da Bertelli.


E' arrivato il tris anche dalla gara a squadre. Entusiasmante la vittoria della squadra open, una rete a pochissimi secondi dalla fine di DeFrancesco su Hanotiaux a regalato il titolo agli azzurri. Stesso finale nella categoria U19 con goleada decisiva di Bertelli che rifilava 8 reti al malcapitato belga. Ancora una sfida Italia-Belgio nella categoria veterans ed ancora una vittoria azzura. Unica consolazione per i fiamminghi la vittoria nella gara femminile, ma anche qui hanno dovuto scontrarsi in finale contro l'Italia. Sufficiente la prova della squadra U15, senza la punta DiSora assente per rinuncia dell'ultimo minuto, quarti nel girone comprendente cinque formazioni e terzi sul podio. Appuntamento il prossimo anno a Tournai, in Belgio, dove la nazionale italiana dovrà difendere un bottino di 13 medaglie.

20.9.04

Giulianini campione del MONDO!!!

di Paolo Cuccu
Sono ancora vivi nelle orecchie di chi vi ha preso parte i trionfali echi di questo mondiale bolognese, come è ancora vivissimo il rammarico che chi non ha potuto esserci ed ha dovuto vivere questa stupenda avventura con gli occhi degli altri. Trasmettere le emozioni provate in questa due giorni di calcio da tavolo è molto difficile. L’impatto che si ha avuto all’ingresso del “paladozza” è stato di una fortissima emozione, tutto quello che si è sempre sognato di vedere per il subbuteo si era avverato: il palazzetto dello sport, le bandiere delle nazionali, la televisione, i campi perfetti, la cura dell’organizzazione, lo staff con i microfoni auricolari, un sogno che si avvera insomma Per un attimo, brevissimo lo ammetto, stordito da tanta bellezza, ho cercato di scorgere una bandiera a cinque cerchi,. Si perché in fondo tutto questo dentro un’olimpiade non avrebbe affatto sfigurato. Ho impiegato una buona mezz’ora a riacquistare lucidità e rendermi conto di cosa stava succedendo, insomma si stava giocando un campionato del mondo!

Si era solo al girone eliminatorio, però già le prime sorprese si potevano vedere, l’asso belga David Ruelle veniva eliminato al termine di una partita-spareggio con l’austriaco Robert Lenz. Reti a grappolo ma alla fine era il teutonico a passare il turno. I nostri andavo avanti tranquilli, in fondo per lo squadrone più forte del mondo non può essere un girone a rappresentare uno scoglio significativo. Cominciava l’eliminazione diretta, insomma cominciava la gara, quella dove le mani davvero cominciano a tremare. La prima vittima di questo turno è purtroppo azzurra: Massimo Bolognino. Opposto al carneade inglese Short non riusciva a imporre il suo gioco, incredibile ma vero, il campano era avulso, lento e macchinoso come non sa essere. Snaturare il proprio gioco è deleterio in ogni occasione, figuriamoci in mondiale. L’inglese, dal canto suo, si galvanizzava ogni minuto di più, ogni tiro sbagliato da Massimo era un passo in più verso un clamoroso traguardo. E questo traguardo si materializzerà in una vittoria ai piazzati. Massimo rimane attonito, quasi sconcertato, si siede vicino al campo, sembra quasi aspettare la rivincita, quasi non può credere che questo mondiale sia già finito. Aveva preso gusto a vincere in questi ultimi mesi: il Major proprio a Bologna, poi i Campionati Italiani, il World Master ed infine il Major a Mattersburg, passando per il G.P. della Campania che fa pur sempre statistica, partiva come favoritissimo, invece il beffardo destino di uno sportivo è sempre in agguato. Dopo David Ruelle tocca a Massimo chinare la testa e lasciare il campo di gara. Il turno successivo vedeva un'altra illustre eliminazione: Antonio Mettivieri, messo sotto dal greco Koutis, dalla parte opposta del palazzetto Giulianini soffrira incredibilmente contro il “solito” Short. L’inglese passa in vantaggio, Giancarlo pareggia, ancora avanti Short ed ancora Giancarlo ad impattare. Pochi secondi dal termine della partita, oramai si intravedono i fantasmi del turno precedente, ma stavolta qualcosa cambia, sull’ultimo tiro Giancarlo trova la freddezza necessaria per accedere ai quarti di finale. Ai quarti arriva anche il superveterano degli azzurri: Stefano DeFrancesco, che supera per 3-2 Robert Lenz, come già lo superò in aprile in Scozia. Autentici fuochi artificiali nei quarti di finale, Massimiliano Nastasi vinceva una delle partite più ricche di reti degli ultimi mondiali, 5 a 3 contro l’asso portoghese Vasco Guimaraes. Ancora una partita vinta per DeFrancesco, stavolta elimina uno dei favoritissimi: Alain Hanotiaux, nel parziale Perugia-Napoli esce un bel 2-0, siamo ai mondiali, è vero, ma anche il futuro riserverà mille sfide, portarsi avanti col lavoro non guasta mai…. Si profila all’orizzonte l’arrivo della sorpresissima della giornata, l’olandese-viaggiante Erci Verhagen, con lui il conto Perugia-Napoli sale a 3-0, a fare le spese della giornata di grazia di Eric è il grandissimo Gil Delogne. Semifinali con tre italiani su quattro, sacrosanto. Anche se dopo le eliminazioni precocissime di Bolognino e Mettivieri si temeva qualche altra brutta sorpresa. Il derby attesissimo è quello tra Nastasi e Giulianini, tutti siamo su quel campo per vedere chi la spunterà. La partita è tesissima, lo scorso hanno fu la finale, quest’anno ci assomiglia tanto anche se è arrivata con un turno di anticipo. L’altra partita quasi non a guardiamo, almeno all’inizio. Tutti abbiamo in mente la finale dell’Open di Scozia: DeFrancesco-Verhagen 6-0. Pensiamo che Stefano avrà facilmente ragione del suo neo-acquisto, ma Stefano vede lungo, ha sempre detto che l’olandese ha ampi margini di miglioramento, che non ha ancora espresso appieno il suo potenziale. E chi si immaginava che decidesse di esprimerlo tutto nello stesso giorno? Stefano stenta, e visibilmente teso, la partita si trascina sino al supplementare sullo 0-0. La nostra attenzione scivola lentamente su questo campo, tanto dall’atro match (anche quello inchiodato sullo 0-0) un italiano uscirà, qui invece si rischia. Le nostre paure prendono corpo sull’urlo di Verhagen, la corsa impazzita verso una immaginaria curva di tifosi mette fine alla corsa di Stefano. Peccato. La finale è quindi tra Giulianini, anche lui vincente al supplementare su Nastasi, e la sorpresissima Verhagen. Sulla carta l’olandese parte ancora favorito, ma nella mente di tanti ci sono tutte le finalissime perse da Giancarlo: campionati italiani 2003 e 2004, Campionati del Mondo 1998 e 2003, la paura di una beffa è forte, la voglia di vincere di Verhagen tanta. I fantasmi sembrano prendere corpo già nella prima frazione di questa finalissima: Verhagen 1 Giulianini 0. Nella ripresa Giancarlo parte tranquillo, il riposo lo ha rinfrancato, non bada al tempo che passa, non si lascia andare al nervosismo, non forza i colpi e dopo un paio di buoni presupposti arriva il meritato pareggio. La partita scivola via sino al supplementare. Qui, si sa, comincia la roulette russa, ogni palla può essere il colpo buono. Sul più bello, un bel forcing di Giancarlo, arriva la più classica delle doccie scozzesi, contropiede di Verhagen che lo porta a tirare con la biglia centrale tra l’area di rigore e la linea dell’area di tiro. Tiro facilissimo in qualsiasi torneo, ma non al mondiale, non alla finale, non al golden goal. Eric si concentra, prende la mira, ma la mano non è salda, non è quella fermezza tipica del campione. Parte una autentica fucilata, prima il rumore sordo della biglia che batte sulla traversa poi nulla, il cuore si ferma, la palla non si vede però in fondo al sacco…si materializza sulla linea laterale alla sinistra di Giancarlo. Laterale!! Non è entrata, il cuore ricomincia a battere, tutti respirano nuovamente, contemporaneamente. Giancarlo batte una rimessa lenta verso l’altra parte del campo, oramai è la voglia di vederlo vincere da parte di tutti che sospinge quella pallina verso l’area di tiro di Verhagen. La pallina entra, Verhagen sbaglia la difensiva, tiro per Giancarlo, tutti sono pronti a spingere quella pallina per l’ultima volta, verso l’ultima meta, la vittoria! Ma come in un thriller che si rispetti c’è sempre il colpo di scena finale. Giancarlo esita, poi opta per un ulteriore colpetto, tanto per assestare meglio la mazzata. L’olandese è tenace, difensiva e chiusura quasi perfetta. Giancarlo tira, ma non è un tiro libero, è solo una carambola in corner. Delusione generale, ma si continua volentieri a soffrire, in fondo pochi istanti prima eravamo morti. Giocarlo batte, stavolta benissimo. Verhagen, fino a pochi istanti prima precisissimo, sbaglia banalmente (chissà quanto a tremato quella mano). Tiro lungo, defilato sulla destra di Giancarlo, ma non troppo, “si può fare” pensiamo tutti. Chissà cosa ha pensato Giancarlo, forse alla difensiva di poco prima, meglio non rischiare, o chissà a cosa altro…o chi altro. La mano non trema però, come non deve ad un campione. Tiro. Tutti cerchiamo con gli occhi la biglia, ed è lì, in fondo al sacco. Giancarlo è campione del Mondo!!
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13.9.04

Doppietta milanese al 19° R. Pertusio (To)


di Paolo Cuccu
Si apre in Piemonte la stagione agonistica 2004/05, almeno per quanto concerne il ranking nazionale. Ai nastri di partenza della competizione individuale mancava il vincitore delle due ultime edizioni della manifestazione subalpina: Giancarlo Giulianini, intrattenuto da motivi familiari nella sua Faenza, mancavano anche tutti quelli della nazionale che evidentemente hanno preferito il ritiro presso le loro sedi che un rodaggio pre-mondiale con un torneo ufficiale. Il sabato, come oramai consolidata tradizione, è stato dedicato alla competizione per squadre di club. Sono state quest’anno 5 le compagini che si sono date battaglia per il trofeo, accanto alle esterne rivali del Warriors Torino e Stella Artois Milano sono venute a giocare il Black&Blue Pisa (altra formazione di serie A), e le due compagini cadette di Bergamo e Biella ’91. Peccato per l’assenza di squadre tradizionalmente presenti all’appuntamento come Bologna (impegnatissimo con l’organizzazione del mondiale) e Valsangone (in fase di ricostituzione).
Il livello della manifestazione è restato comunque medio-alto, questo ha favorito sicuramente il gioco per la gioia degli spettatori intervenuti e della rete televisiva locale TELETIME che ha filmato l’evento. Come da pronostico, per la quarta volta consecutiva, sono state le squadre del Warriors Torino e dello Stella Artois Milano a contendersi il trofeo nella finalissima, dopo avere impattato 2-2 nel girone. La spunta la squadra meneghina con un netto 3-1, per i torinese il rammarico di avere sbagliato gli accoppiamenti nonostante il sorteggio favorevole. Vittorie per l’accoppiata Intra-Scagni su Cuccu (il primo segna il secondo “congela” il risultato), di Iorio su Spagnolo e di Rocchi su Finardi, punto della bandiera per i torinesi siglato da Venturello su Corradi. Delude alquanto la formazione toscana del Black&Blue, non tanto nella sostanza del loro risultato, un terzo posto poteva starci, ma per la forma. Le sconfitte nette contro Milano 0-4 e Torino 1-3, sono un importante campanello di allarme in vista della prossima Coppa Italia ed, a più lungo raggio, per la prossima serie A dove la squadra toscana lotterà per non retrocedere. L’esordio del neo-acquisto Stefano Capossela non ha dato i frutti sperati e la partenza di un giocatore esperto come Roberto Iacovich comincia a farsi sentire. Sulle righe Bergamo e Biella, classificate nell’ordine, destinate a ruoli di comparse in manifestazioni così difficili.
La domenica entra in campo la competizione individuale. La mancanza di tutti i top player ha reso la competizione molto aperta ed. al mattino, molti sono i papabili per la vittoria o per un piazzamento di prestigio. Tra i possibili outsider spicca il nome del carismatico Renzo Frignani, inserito nel girone con una altro dei favoriti: Massimiliano Croatti.
La nota lieta della manifestazione è stata la buona risposta in termini di presenze del Piemonte. Sono stati due i club che hanno fatto il loro esordio in fisct durante la due giorni nichelinese: il SC Superga, club attivissimo sino al 1994, ed il SC Glentoran di Asti, oltre al ri-esordio del SC Valsangone, ricostituito dopo un anno di stop agonistico.
Il primo turno non regalava particolari sorprese, si segnala solo l’ottima prestazione del diciottenne torinese Filippo Mussino, eliminato nonostante le ottime prestazioni contro Corradi (2-4) e Dogali (2-2), vittima di un pareggio inaspettato tra Dogali e Corradi all’ultimo incontro. Domanda: CT Galeazzi perché non lo hai convocato nella squadra U19 di Bologna?
Nel barrage fuori Massimiliano Croatti, sconfitto dal torinese Paolo Cuccu. Fuori anche Dogali che finisce la sua corsa con il match che lo vedeva opposto a Marco Perazzo.
Negli ottavi esce il finalista della scorsa edizione: Gianluca Galeazzi, sconfitto al termine di un bellissimo match da Renzo Frignani. Grande prova di nervi per il milanese Roberto Rocchi. Nell’incontro che lo ha visto opposto al compagno di club Mario Corradi, ha saputo mantenere la calma nonostante le proteste occorse durante il match, riuscendo a portalo a casa. Per Iorio sono sufficienti due reti nei primissimi minuti di gioco per amministrare la gara con Cuccu, il quale riesco solo a dimezzare lo svantaggio. Il derby reggiano veniva deciso da un euro-goal di Riccò. Passa anche l’altro reggiano Saverio Bari, vincitore al supplementare su Perazzo nell’unico match della giornata prolungato oltre i tempi regolamentari. Paolo Finardi piegava agevolmente Suffritti, il barese Capossela rimontava nella ripresa un Venturello troppo sciupone, Mazzilli superava di stretta misura Marzio Sari.
Nei quarti clamorosa sorpresa con l’eliminazione di Frignani per mano di Capossela. Il campione reggiano partiva bene, sciupando almeno due palle goal molto nitide. Nell’unico contropiede di una certa rilevanza era il barese a passare in vantaggio con una rete da applauso. Nella ripresa riprendeva il forcing di Frignani che dopo pochi minuti trovava il guizzo per il meritato pareggio. Impattata la partita Renzo continuava nel suo gioco a tutto campo, sciupava troppo, ed a un minuto circa dalla fine della partita subiva la rete decisivo con un altro contropiede. La sorpresa Riccò rendeva la vita difficile a Paolo Finardi, che nonostante un lungo assedio ala porta del reggiano chiudeva il match in su favore con il minimo scarto. Largheggiavano invece Alex Iorio e Saverio Bari, il primo travolgeva Roberto Rocchi il secondo non aveva problemi a scrollarsi di dosso Mazzilli.
Si giunge alle semifinali. Molto tattica quella tra Iorio e Finardi, i due giocatori si conoscono molto bene per essersi affrontati numerosissime volte. Le ultime sono state sempre a favore del torinese, ma stavolta Iorio appare avere capito la lezione. Parte tranquillo con tocchi molto precisi ed un gioco difensivo accorto. Finardi non trova le sue solite “entrate al volo” che spesso hanno fatto patire il giocatore milanese. La partita scivola via senza particolari emozioni sino al primo goal di Iorio. Finardi parte a testa bassa alla ricerca del pareggio, ma oggi non punge, e nel finale subisce anche il raddoppio.
Scontro a viso aperto tra Bari e Capossela. Il barese è galvanizzato dalla vittoria nel turno precedente, Bari appare svogliato, non grintoso come sempre lo abbiamo visto. Passa Bari, impatta Capossela, ancora una rete poi pareggio, quindi il definitivo 3-2 di Bari, con Capossela che nel finale è apparso un poco scarico.
Finale tra la testa di serie n.1 : Saverio Bari, e la n.2: Alex Iorio, di meglio non poteva capitare, almeno sulla carta. La partita di Iorio appare una fotocopia del precedente incontro di semifinale, Bari non appare in buonissima giornata, lento e prevedibile non punge la solida difesa del milanese. Passa per primo in vantaggio proprio Iorio, che sfrutta la meglio un macchinoso contropiede. Nella ripresa Bari cerca di trovare qualche stimolo in virtù dello svantaggio ereditato nella prima frazione. Dopo uno sterile predominio trova finalmente lo spunto giusto ed impatta le sorti del match. A questo punto ci si sarebbe aspettata la reazione di Bari che avrebbe dovuto portarlo al forcing finale, invece il reggiano non appariva per nulla convinto della sua giornata di vena, Iorio resisteva ribattendo agli attacchi subito con precise chiusure difensive. Alla fine il gioco del lombardo, molto speculativo, trovava il comunque giusto premio nella rete del decisivo 2-1.A nulla serviva il pressing finale di Bari che produceva solo qualche calcio d’angolo ma nessun concreto pericolo per la porta del milanese.

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