13.9.04

Doppietta milanese al 19° R. Pertusio (To)


di Paolo Cuccu
Si apre in Piemonte la stagione agonistica 2004/05, almeno per quanto concerne il ranking nazionale. Ai nastri di partenza della competizione individuale mancava il vincitore delle due ultime edizioni della manifestazione subalpina: Giancarlo Giulianini, intrattenuto da motivi familiari nella sua Faenza, mancavano anche tutti quelli della nazionale che evidentemente hanno preferito il ritiro presso le loro sedi che un rodaggio pre-mondiale con un torneo ufficiale. Il sabato, come oramai consolidata tradizione, è stato dedicato alla competizione per squadre di club. Sono state quest’anno 5 le compagini che si sono date battaglia per il trofeo, accanto alle esterne rivali del Warriors Torino e Stella Artois Milano sono venute a giocare il Black&Blue Pisa (altra formazione di serie A), e le due compagini cadette di Bergamo e Biella ’91. Peccato per l’assenza di squadre tradizionalmente presenti all’appuntamento come Bologna (impegnatissimo con l’organizzazione del mondiale) e Valsangone (in fase di ricostituzione).
Il livello della manifestazione è restato comunque medio-alto, questo ha favorito sicuramente il gioco per la gioia degli spettatori intervenuti e della rete televisiva locale TELETIME che ha filmato l’evento. Come da pronostico, per la quarta volta consecutiva, sono state le squadre del Warriors Torino e dello Stella Artois Milano a contendersi il trofeo nella finalissima, dopo avere impattato 2-2 nel girone. La spunta la squadra meneghina con un netto 3-1, per i torinese il rammarico di avere sbagliato gli accoppiamenti nonostante il sorteggio favorevole. Vittorie per l’accoppiata Intra-Scagni su Cuccu (il primo segna il secondo “congela” il risultato), di Iorio su Spagnolo e di Rocchi su Finardi, punto della bandiera per i torinesi siglato da Venturello su Corradi. Delude alquanto la formazione toscana del Black&Blue, non tanto nella sostanza del loro risultato, un terzo posto poteva starci, ma per la forma. Le sconfitte nette contro Milano 0-4 e Torino 1-3, sono un importante campanello di allarme in vista della prossima Coppa Italia ed, a più lungo raggio, per la prossima serie A dove la squadra toscana lotterà per non retrocedere. L’esordio del neo-acquisto Stefano Capossela non ha dato i frutti sperati e la partenza di un giocatore esperto come Roberto Iacovich comincia a farsi sentire. Sulle righe Bergamo e Biella, classificate nell’ordine, destinate a ruoli di comparse in manifestazioni così difficili.
La domenica entra in campo la competizione individuale. La mancanza di tutti i top player ha reso la competizione molto aperta ed. al mattino, molti sono i papabili per la vittoria o per un piazzamento di prestigio. Tra i possibili outsider spicca il nome del carismatico Renzo Frignani, inserito nel girone con una altro dei favoriti: Massimiliano Croatti.
La nota lieta della manifestazione è stata la buona risposta in termini di presenze del Piemonte. Sono stati due i club che hanno fatto il loro esordio in fisct durante la due giorni nichelinese: il SC Superga, club attivissimo sino al 1994, ed il SC Glentoran di Asti, oltre al ri-esordio del SC Valsangone, ricostituito dopo un anno di stop agonistico.
Il primo turno non regalava particolari sorprese, si segnala solo l’ottima prestazione del diciottenne torinese Filippo Mussino, eliminato nonostante le ottime prestazioni contro Corradi (2-4) e Dogali (2-2), vittima di un pareggio inaspettato tra Dogali e Corradi all’ultimo incontro. Domanda: CT Galeazzi perché non lo hai convocato nella squadra U19 di Bologna?
Nel barrage fuori Massimiliano Croatti, sconfitto dal torinese Paolo Cuccu. Fuori anche Dogali che finisce la sua corsa con il match che lo vedeva opposto a Marco Perazzo.
Negli ottavi esce il finalista della scorsa edizione: Gianluca Galeazzi, sconfitto al termine di un bellissimo match da Renzo Frignani. Grande prova di nervi per il milanese Roberto Rocchi. Nell’incontro che lo ha visto opposto al compagno di club Mario Corradi, ha saputo mantenere la calma nonostante le proteste occorse durante il match, riuscendo a portalo a casa. Per Iorio sono sufficienti due reti nei primissimi minuti di gioco per amministrare la gara con Cuccu, il quale riesco solo a dimezzare lo svantaggio. Il derby reggiano veniva deciso da un euro-goal di Riccò. Passa anche l’altro reggiano Saverio Bari, vincitore al supplementare su Perazzo nell’unico match della giornata prolungato oltre i tempi regolamentari. Paolo Finardi piegava agevolmente Suffritti, il barese Capossela rimontava nella ripresa un Venturello troppo sciupone, Mazzilli superava di stretta misura Marzio Sari.
Nei quarti clamorosa sorpresa con l’eliminazione di Frignani per mano di Capossela. Il campione reggiano partiva bene, sciupando almeno due palle goal molto nitide. Nell’unico contropiede di una certa rilevanza era il barese a passare in vantaggio con una rete da applauso. Nella ripresa riprendeva il forcing di Frignani che dopo pochi minuti trovava il guizzo per il meritato pareggio. Impattata la partita Renzo continuava nel suo gioco a tutto campo, sciupava troppo, ed a un minuto circa dalla fine della partita subiva la rete decisivo con un altro contropiede. La sorpresa Riccò rendeva la vita difficile a Paolo Finardi, che nonostante un lungo assedio ala porta del reggiano chiudeva il match in su favore con il minimo scarto. Largheggiavano invece Alex Iorio e Saverio Bari, il primo travolgeva Roberto Rocchi il secondo non aveva problemi a scrollarsi di dosso Mazzilli.
Si giunge alle semifinali. Molto tattica quella tra Iorio e Finardi, i due giocatori si conoscono molto bene per essersi affrontati numerosissime volte. Le ultime sono state sempre a favore del torinese, ma stavolta Iorio appare avere capito la lezione. Parte tranquillo con tocchi molto precisi ed un gioco difensivo accorto. Finardi non trova le sue solite “entrate al volo” che spesso hanno fatto patire il giocatore milanese. La partita scivola via senza particolari emozioni sino al primo goal di Iorio. Finardi parte a testa bassa alla ricerca del pareggio, ma oggi non punge, e nel finale subisce anche il raddoppio.
Scontro a viso aperto tra Bari e Capossela. Il barese è galvanizzato dalla vittoria nel turno precedente, Bari appare svogliato, non grintoso come sempre lo abbiamo visto. Passa Bari, impatta Capossela, ancora una rete poi pareggio, quindi il definitivo 3-2 di Bari, con Capossela che nel finale è apparso un poco scarico.
Finale tra la testa di serie n.1 : Saverio Bari, e la n.2: Alex Iorio, di meglio non poteva capitare, almeno sulla carta. La partita di Iorio appare una fotocopia del precedente incontro di semifinale, Bari non appare in buonissima giornata, lento e prevedibile non punge la solida difesa del milanese. Passa per primo in vantaggio proprio Iorio, che sfrutta la meglio un macchinoso contropiede. Nella ripresa Bari cerca di trovare qualche stimolo in virtù dello svantaggio ereditato nella prima frazione. Dopo uno sterile predominio trova finalmente lo spunto giusto ed impatta le sorti del match. A questo punto ci si sarebbe aspettata la reazione di Bari che avrebbe dovuto portarlo al forcing finale, invece il reggiano non appariva per nulla convinto della sua giornata di vena, Iorio resisteva ribattendo agli attacchi subito con precise chiusure difensive. Alla fine il gioco del lombardo, molto speculativo, trovava il comunque giusto premio nella rete del decisivo 2-1.A nulla serviva il pressing finale di Bari che produceva solo qualche calcio d’angolo ma nessun concreto pericolo per la porta del milanese.

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